mercoledì 1 aprile 2015

CREDEVO FOSSE AMORE E INVECE ERA UN CALESSE



Il Consiglio Comunale di Massarosa di lunedì 30 marzo sembrava iniziato sotto i migliori auspici, di collaborazione e buon senso, dal momento che la maggioranza aveva approvato ben tre mozioni presentate dal M5S nel consiglio precedente: 1) Contro i tagli dello Stato ai Comuni; 2) Per calmierare il costo della bolletta di Gaia; 3) Per l’inserimento di due targhe in commemorazione di Mauro Talini lungo il percorso della nuova pista ciclabile; il tutto con tanto di ringraziamenti da parte della maggioranza al consigliere Marsili (M5S) per averle presentate e discusse. Ma l’incanto si è rotto velocemente appena si è passati a discutere il punto dell’ODG riguardante il cosiddetto Piano di Razionalizzazione, dal momento che è emersa chiara la volontà da parte della Giunta di “fare cassa” piuttosto che cercare di tutelare i beni che si possiedono e renderli semmai più produttivi con una loro reale valorizzazione: in commissione l’assessore ai lavori pubblici Donati si era già favorevolmente espresso in merito  alla vendita dei beni immobili che ospitavano la scuola di Montigiano, la scuola di Bargecchia, ed il Fondo del Gancino a Stiava; durante il consiglio, a questi s’è aggiunta la proposta di vendita anche delle quote di Toscana Energia SPA. Ma non è finita: all’incapacità della Giunta di gestire secondo il principio del “buon padre di famiglia” i beni di Massarosa, si è aggiunta l’incapacità di gestire democraticamente il dissenso dell’opposizione (Roma docet, evidentemente) nel momento in cui si doveva passare a discutere del successivo ODG riguardante una mozione presentata congiuntamente da FI e Massarosa Civica, con dichiarazione di voto favorevole anche da parte di Marsili (M5S),  volta a non accettare la proposta di rientro di Stazzema per il pagamento della loro quota del Segretario Generale. Il sindaco Mungai, con un Comune economicamente talmente florido da doversi mettere a svendere i gioielli di famiglia, fa dunque anche “lo splendido” offrendosi di pagare pure ciò che spetta ad altri e sostenendo che tra “Comuni amici” si fa così (tanto i soldi sono quelli dei massarosesi): di questo non si è potuto nemmeno discutere, perché – e qui si è raggiunta l’apice dell’arroganza -  il capogruppo del PD, Brocchini, ha presentato una mozione d’ordine congiunta coi capigruppo di maggioranza chiedendo di non discutere nemmeno la predetta mozione della minoranza, adducendo come pretesto che era già stata discussa nel consiglio comunale precedente, mentre la verità è che allora si era discusso di una cosa ben diversa, ovvero la possibilità di recedere dal contratto che ci impegna a condividere il Segretario Generale con Stazzema, e oltretutto il presidente del Consiglio Adolfo del Soldato , in conferenza Capigruppo , aveva accettato di inserire le mozioni nell'ODG del consiglio del 30 proprio perché - citiamo le parole del Presidente - " le mozioni non sono state trattate al consiglio precedente". Dunque, riassumendo, il Comune di Massarosa (con i beni dei massarosesi) è in vendita, ma i soldi per gli amici ci sono sempre e a chi si oppone si mette il bavaglio: questo significa salvaguardare l’interesse dei cittadini? No, questo non è amore (per la propria cittadinanza), questo è un calesse… e ci sta portando nella direzione sbagliata!





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