Il Consiglio Comunale di Massarosa di lunedì 30 marzo
sembrava iniziato sotto i migliori auspici, di collaborazione e buon senso, dal
momento che la maggioranza aveva approvato ben tre mozioni presentate dal M5S
nel consiglio precedente: 1) Contro i tagli dello Stato ai Comuni; 2) Per
calmierare il costo della bolletta di Gaia; 3) Per l’inserimento di due targhe
in commemorazione di Mauro Talini lungo il percorso della nuova pista ciclabile;
il tutto con tanto di ringraziamenti da parte della maggioranza al consigliere
Marsili (M5S) per averle presentate e discusse. Ma l’incanto si è rotto
velocemente appena si è passati a discutere il punto dell’ODG riguardante il
cosiddetto Piano di Razionalizzazione, dal momento che è emersa chiara la
volontà da parte della Giunta di “fare cassa” piuttosto che cercare di tutelare
i beni che si possiedono e renderli semmai più produttivi con una loro reale
valorizzazione: in commissione l’assessore ai lavori pubblici Donati si era già
favorevolmente espresso in merito alla
vendita dei beni immobili che ospitavano la scuola di Montigiano, la scuola di
Bargecchia, ed il Fondo del Gancino a Stiava; durante il consiglio, a questi
s’è aggiunta la proposta di vendita anche delle quote di Toscana Energia SPA. Ma
non è finita: all’incapacità della Giunta di gestire secondo il principio del
“buon padre di famiglia” i beni di Massarosa, si è aggiunta l’incapacità di
gestire democraticamente il dissenso dell’opposizione (Roma docet,
evidentemente) nel momento in cui si doveva passare a discutere del successivo
ODG riguardante una mozione presentata congiuntamente da FI e Massarosa Civica,
con dichiarazione di voto favorevole anche da parte di Marsili (M5S), volta a non accettare la proposta di rientro
di Stazzema per il pagamento della loro quota del Segretario Generale. Il
sindaco Mungai, con un Comune economicamente talmente florido da doversi
mettere a svendere i gioielli di famiglia, fa dunque anche “lo splendido”
offrendosi di pagare pure ciò che spetta ad altri e sostenendo che tra “Comuni
amici” si fa così (tanto i soldi sono quelli dei massarosesi): di questo non si
è potuto nemmeno discutere, perché – e qui si è raggiunta l’apice
dell’arroganza - il capogruppo del PD,
Brocchini, ha presentato una mozione d’ordine congiunta coi capigruppo di
maggioranza chiedendo di non discutere nemmeno la predetta mozione della
minoranza, adducendo come pretesto che era già stata discussa nel consiglio
comunale precedente, mentre la verità è che allora si era discusso di una cosa
ben diversa, ovvero la possibilità di recedere dal contratto che ci impegna a
condividere il Segretario Generale con Stazzema, e oltretutto il presidente del
Consiglio Adolfo del Soldato , in conferenza Capigruppo , aveva accettato di
inserire le mozioni nell'ODG del consiglio del 30 proprio perché - citiamo le parole
del Presidente - " le mozioni non sono state trattate al consiglio precedente".
Dunque, riassumendo, il Comune di Massarosa (con i beni dei massarosesi) è in
vendita, ma i soldi per gli amici ci sono sempre e a chi si oppone si mette il
bavaglio: questo significa salvaguardare l’interesse dei cittadini? No, questo
non è amore (per la propria cittadinanza), questo è un calesse… e ci sta
portando nella direzione sbagliata!
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